Pensi di poter essere assuefatto al gioco? Potresti avere ragione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, un'agenzia del Regno Unito, aggiunge "Disturbo del gioco" al suo elenco di condizioni mentali riconosciute nella prossima versione del Classificazione internazionale delle malattie (ICD). I criteri diagnostici sono i seguenti:
... un modello di comportamento di gioco persistente o ricorrente ("gioco digitale" o "videogioco"), che può essere online (ad esempio, su Internet) o offline, manifestato da: 1) compromissione del controllo sui giochi (ad es. esordio, frequenza, intensità, durata, conclusione, contesto); 2) crescente priorità data al gioco nella misura in cui il gioco ha la precedenza su altri interessi di vita e attività quotidiane; e 3) continuazione o escalation dei giochi nonostante il verificarsi di conseguenze negative.
Cosa significa questo? In breve, significa che i medici sarebbero in grado di iniziare a dare diagnosi ufficiali della condizione e prescrivere farmaci e altri trattamenti per la diagnosi specifica.
Questa mossa, sebbene importante, non è senza precedenti. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) ha già notato "Disordine di gioco su Internet" come meritevole di ulteriori studi per il potenziale riconoscimento come disturbo.
Ciò che questo non significa, tuttavia, è che giocare come hobby o come impiego, anche per lunghi periodi, è necessariamente qualificato come un disturbo.L'OMS sottolinea che, per essere un disturbo, il comportamento deve essere "di gravità sufficiente a provocare una compromissione significativa in aree di funzionamento personali, familiari, sociali, educative, professionali o di altro tipo".
Indipendentemente da ciò, l'attenzione è un passo importante nel riconoscimento del gioco come un interesse mainstream in crescita, con il bene e il male che ciò comporta.